In questo periodo si intensifica il dibattito su Medjugorje, sulle apparizioni della Madonna, sui pellegrinaggi, sui cosiddetti veggenti e se cercate sul web tra le prime posizioni di google troverete un eloquente “la “bufala di Medjugorje” tra le prime posizioni.
Vorrei solo ricordare che è la natura del cattolicesimo illuministicamente interpretato come “superstizioso” a portare a credere a miracoli e ad apparizioni.
Ora, se fossi cattolico, non apprezzerei certo alcune esternazioni di Bergoglio, persona dalla quale mi aspetterei il contrario di una frase sulla Madonna che “non arriverebbe certo ogni giorno con il postino delle 17.30”. Il cattolicesimo si sta protestantizzando e queste decisioni dall’alto della gerarchia ne sono il segno più lampante, poiché la fede è sull’incredibile, non sul razionalmente spiegabile. E aggiungerei che una volta abbandonato il mistero e il misticismo dell’adorazione, banalizzati il sacro, le forme, paramenti e liturgia e ridicolizzati pellegrinaggi, vite dei santi e sacrifici dei martiri non resta veramente altro che un “dispenser a gettoni di ostie” o la confessione “via skype”.
Ma resta il fatto che io non sono cattolico e non avendo la fede non posso certo che limitarmi umanamente al domandarmi se queste persone credono di vedere o millantano visioni: il che equivale a chiedersi se veramente c’è un nesso – logico o meno - tra il fatto che al varo della Costa Concordia la bottiglia di spumante non si ruppe e il fatto che la nave sia naufragata contro gli scogli dell’isola del Giglio.
E non ci vuole un filosofo per comprendere che tra tutte le domande che un essere umano può porsi questa sarebbe tra le più stupide.
La lettera su Italians Corriere