Il blog di Renato Carlo Miradoli

Quando Diocleziano decise di farsi i cavoli propri

A chi, dopo il 305 d.c. gli chiese, lo scongiurò di tornare a occuparsi dell'Impero raggiungendolo a Spalato dove viveva ritirato, l'imperatore Diocleziano rispose con una frase rimasta alla storia: "Se sapessi che splendidi panorami contemplo dalla mia finestra e che piacere provo a veder crescere i cavoli che ho piantato, non mi rifaresti simili richieste."

Ho ritrovato questa gustosa citazione dell'anonimo autore dell'epitome de cesaribus in una pagina del bellissimo libro di Umberto Roberto "Dioleziano" che insieme ad altri testi consulto in preparazione del mio prossimo romanzo storico che ha Costantino, Diocleziano e altri personaggi storici, e, naturalmente!, immaginari i protagonisti.

E secondo alcuni, l'origine del modo di dire "farsi i propri cavoli" proviene da questo episodio: comunque sia chi conosce davvero la storia sa che non è affatto noiosa: anzi.

I miei 25 lettori, incontrati spesso durante le presentazioni nelle librerie sanno dalle mie citazioni sui libri letti e studiati, come ci si diverte a riscontrare episodi spassosissimi.

Come l'episodio citato da Indro Montanelli avvenuto dopo lo sbarco dei mille di Garibaldi in Sicilia. Lamentandosi della ritirata di fronte all'esercito garibaldino, un soldato napoletano protestò col generalissimo Lanza:

«Eccellenza, ’o vedite quanti simme? E dobbiamo fuggire di fronte a questi quattro straccioni?» ed il Lanza gli risponde: «Statte zitto 'mbriacone!».

Ma gli episodi sono molti. Ultimamente in un documentario di viaggi in America, è stato ricordato l'episodio avvenuto dopo la guerra del 1812 quando gli USA decisero di costruire un forte al confine con il Canada sul lago Champlain a Island Point chiamato Fort Mongomery. Per un errore di calcolo e per qualche decina di metri lo costruirono... sul territorio canadese! 

Che la storia sia, in fondo, tutto uno spasso, o un errore lo escluderei: ma spesso è davvero sorprendente, a differenza degli uomini che, nella loro natura umana e ignoranza sono, purtroppo ripetitivi e prevedibili proprio perché non imparano mai da essa.

Renato Carlo Miradoli

Nato a Milano, laureato all'Università Cattolica del Sacro Cuore in lettere classiche, è traduttore di diversi libri dall'inglese all'italiano tra i quali Stonehenge il segreto del solstizio di Terence Meaden https://www.amazon.it/Stonehenge-solstizio-Osservatorio-astronomico-affascinante/dp/8834409272  e di poesie del poeta Roald Hoffmann http://www.roaldhoffmann.com/ presentate alla Milanesiana http://temi.provincia.milano.it/Milanesiana/giorno_30giugno.html rassegna culturale della Provincia di Milano.

Dal 2003 ha fondato la sua società di servizi linguistici, formazione, agenzia traduzioni, internazionalizzazione.
E’ docente di inglese e italiano per stranieri presso l’Università Bocconi di Milano, SDA, Master MIMEC, Politecnico di Milano, MIP Master del Politecnico, Istituto Marangoni, presso istituzioni e aziende clienti multinazionali e nazionali.

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