Il giorno 29 novembre 1268 la morte di Clemente IV portò a una sede vacante di quasi tre anni, la più lunga elezione di un Papa della storia della Chiesa, fino al 1° settembre 1271 data di elezione di Gregorio X.
I diciotto cardinali (per altre fonti venti) riuniti nel palazzo dei papi a Viterbo, non si accordavano, divisi tra la fazione di Carlo D’Angiò, chiamata anche guelfa e il restante gruppo ghibellino, più filo-tedesca, che voleva restaurare l’impero, insufficienti, ciascuna delle due fazioni per avere la maggioranza dei due terzi richiesta.
Inoltre, al proprio interno ciascuna delle fazioni annoverava cardinali appartenenti, come sempre, a gruppi rivali, famiglie, fazioni, ordini religiosi e origine geografica. Era un tutti contro tutti.
Vi ricorda qualcosa? A me molto di ciò che accade in questi giorni alla Camera per l’elezione del Presidente della Repubblica!
Quello del Conclave di Viterbo è un perfetto mix che provoca la paralisi di una elezione, che qualcuno ha subito richiamato con la frase: “Chiudiamoci in una stanza a chiave a pane e acqua” il che fa riferimento proprio, con il termine Conclave, a questo episodio della storia ben noto e descritto, allorché, esasperati dall’indecisione dei principi elettori della Chiesa, a Viterbo si pensò bene di chiuderli a chiave in una stanza, riducendo progressivamente le razioni quotidiane delle pur già misere vettovaglie.
Vennero murate le uscite; i principi Savelli organizzano un servizio di guardia in una iniziativa che resterà poi tradizionale, identificandosi in una carica precise, quella dei “marescialli del conclave”, una funzione oggi essenzialmente decorativa che venne ereditata dai principi Chigi.
Non bastò, come sappiamo: i viterbesi scoperchiarono anche il tetto del palazzo, a fine maggio: il sole entrava a picco, alcuni si sentirono male, ma i cardinali non si decidevano. Quando arrivarono le notizie di Carlo D’Angiò che batteva moneta, legiferava e prendeva possesso a Roma provocando una rivolta Ghibellina, la situazione si sbloccò
Elessero alla fine l’Arcidiacono di Liegi che si trovava in Terra Santa che giunse a Viterbo solo a febbraio del 1272 e fu incoronato il 26 marzo del 1272 stesso.
Speriamo il nostro futuro Presidente ci metta molto meno a prendere posto al Quirinale!
Bibliografia:
Claudio Rendina – I Papi, Storia e Segreti – New Compton Editori 1983
Storia della Chiesa – Diretta da Hubert Jedin – Civitas Medioevale – La Scolastica – Gli ordini Mendicanti del XII-XIV Secolo – Di Hans Wolter, Hans-Georg Beck - Jaka Book – 1972 (edizione italiana)