Questo è un esordio, e in un esordio la timidezza fa la parte del leone.
Chi scrive sa che egli sarà vittima inevitabile di critiche e, se critiche saranno, egli si augura esse siano ragionevoli o, per lo meno, frutto di un ragionamento costruttivo o volto a capire più che a far dell’inutile polemica.
Ci sottrarremo noi alle critiche? No, mi pare ovvio! E allora che esse ci giungano, in modo da sentire il polso di quanto ci circonda e ci accompagna in questo brevissimo (forse troppo breve) lasso di tempo che la vita nella sua immancabile ingiustizia ci offre.
Chi scrive ha un dubbio e lo offre a chi ci leggerà.
Ed ecco dunque che voglio entrare nel vivo della discussione sulla fede proponendo la lettura di un illustre scrittore come accennavo nel precedente intervento: “Il miracolo di padre Malachia,”, Father Malachy’s miracle di Bruce Marshall edito in Italia da http://www.jacabook.it/ricerca/main-glo.htm in una versione non tradotta benissimo.
Oggi parliamo di Sottomissione, Soumission, il romanzo di fantastoria di Michel Houellebecq uscito da poche settimane pubblicato in Italia da RCS Libri http://www.rcslibri.it/libri/sottomissione/?gclid=CKOnzM_I3sMCFUHItAod4n0A9w